Storia della Farmacia

l'officina delle curiosità

Risalgono a 77000 anni fa i primi indizi di pratiche igienico–sanitarie dell’Homo sapiens

Questa scoperta porta indietro nel tempo l’uso di particolari tecniche di realizzazione per i giacigli dell’Homo sapiens di ben 50.000 anni rispetto a quanto ritenuto finora, ed offre un affascinante spaccato delle pratiche igieniche dei primi uomini moderni nel Sud Africa.

Sito archeoogico di Sibudu (Per gentile concessione di C. Sievers)

La ricerca e stata condotta dal professor Lyn Wadley dell’Università del Witwatersrand, Johannesburg, in collaborazione con Christopher Miller (Università di Tubinga, Germania), Christine Sievers e Marion Bamford (Università del Witwatersrand), e Paul Goldberg e Francesco Berna (Università di Boston), e pubblicata su Science del 9 dicembre 2011.

Il Prof. Christopher Miller campiona i sedimenti in relazione agli strati geologici. ( Per gentile concessione del Prof. Lyn Wadley)

I giacigli sono stati scoperti durante gli scavi nel riparo di Sibudu (KwaZulu-Natal, Sud Africa), un sito archeologico molto ricco, dove il team sta scavando dal 1998.
Almeno 15 diversi strati del sito contengono piante che fungevano da lettiere, datate tra 77.000 e 38.000 anni fa.

Spiga di Sibudu cyperus, c.ca 73000 anni fa. SEM, 66x. (Per gentile concessione di Christine Sievers )

Questa sorta di materasso è stato realizzato utilizzando alcuni centimetri di spessi strati di steli compattati e foglie di giunchi e si estende per almeno un metro quadrato e fino a tre metri quadrati nell’area di scavo.
Christine Sievers, dell’Università del Witwatersrand, è stata in grado di identificare i piccoli semi (nucule) da diversi tipi di carici, erbe a stelo lungo molto diffuse in tutto il mondo, e giunchi utilizzati nella costruzione della lettiera. Ma il particolare più interessante è giunto dall’analisi delle parti più superficiali del giaciglio.
La lettiera è ricoperta da uno strato sottile, simile a un tessuto-carta di foglie, identificate dal botanico Marion Bamford come appartenenti alla Cryptocarya woodii, un albero sempreverde, chiamato anche alloro di montagna, che produce dei frutti eduli nero-violacei.

Campione del giaciglio. È evidente alla superficie, lo strato di foglie di Cryptocarya woodii. (Per gentile concessione di Marion Bamford - Science/AAAS)


È risaputo che le foglie di questa pianta contengono sostanze chimiche che hanno proprietà insetticide, e quindi sarebbero state adatte a respingere zanzare e pulci.
“The selection of these leaves for the construction of bedding suggests that the early inhabitants of Sibudu had an intimate knowledge of the plants surrounding the shelter, and were aware of their medicinal uses. Herbal medicines would have provided advantages for human health, and the use of insect-repelling plants adds a new dimension to our understanding of behaviour 77,000 years ago,” dice il Professor Lyn Wadley. Inoltre, l’ analisi microscopica del letto, svolta da Christopher Miller, professore di geoarcheologia presso l’Università di Tubinga, suggerisce che a partire dai 73000 anni, gli abitanti rinnovavano ripetutamente gli strati di giunchi e le foglie insetticide, bruciandoli in modo da eliminare i parassiti. “The inhabitants would have collected the sedges and rushes from along the uThongathi River, located directly below the site, and laid the plants on the floor of the shelter. The bedding was not just used for sleeping, but would have provided a comfortable surface for living and working”, aggiunge Wadley.
E’ probabile che, sebbene i primi Homo sapiens fossero poco colpiti da malattie infettive, soffrissero di parassitosi e infestazioni (oltre che a causa di ferite, traumi, di infezioni croniche a bassa intensità della pelle e del tratto gastrointestinale), in quanto queste, sembrano essere le uniche patologie che possono mantenersi attive in popolazioni numericamente esigue, o perché durano a lungo (dissenteria amebica), o perché si alternano tra ospiti diversi, come succede ad esempio nella schistosomiasi e nella leishmaniosi.


About The Author

Laureato in Farmacia ad indirizzo fitochimico e fitofarmacologico, svolge la sua attività come farmacista territoriale nel comune di Etroubles, noto luogo turistico e storico della Valle del Gran San Bernardo.

Comments

Comments are closed.